venerdì 12 ottobre 2012

Mi presento . Sono Niña.



Io sono Niña.
Fino a poco tempo fa ero una del giro giusto della scuola. 
Ora invece sono una sfigata.
Una sfigata senza amici, che sta pagando lo scotto di essere stata superficiale, prepotente e crudele. 
Alt alt.  Mica mi sto lamentando.  
E’ che voglio capire.
Ero la migliore nel trovare per ciascuno dei miei compagni la giusta etichetta: leader, spalla, ninfetta, pagliaccio, capro espiatorio. 
Su cosa basavo il mio giudizio, quando ero dalla parte “giusta”?
Quali sono le regole silenziose dell’istituto , quelle che tutti conoscono, che tutti accettano senza lamentarsi troppo?

E nel tuo istituto come funzionano le cose? Anche da te c’è un giro giusto e uno di sfigati? Che cosa determina l’appartenenza a un gruppo o ad un altro, l’abbigliamento? il comportamento? che cosa?

Eccomi qui.
Fuori dal giro giusto.
Fuori di testa.
Sono Niña.
Con questo blog io mi metto in ascolto. 
Perché da sola non posso capire come funzionano le cose.  



8 commenti:

  1. Ciao Niña, sono Fabio e beh... si... ormai anche nelle scuole di tutti sono presenti queste distinzioni di gruppi "sociali". Anche nella mia. Oddio.. Non so bene dire se possono essere divisi nel giro che tu hai chiamato "giusto" e in quello degli "sfigati" ma è chiaro che una divisione c'è... Probabilmente ti anticipo una domanda... "tu fai parte di uno di questi gruppi ?" e se dovessi risponderti ti direi che non lo so... Io personalmente sono contro tutto questo... Contro alle piccole comunità che si basano solo sull'apparenza dei loro membri... Contro quelle persone che cercano di cambiare loro stessi per piacere agli altri... Quando invece per piacere davvero agli altri bisogna essere proprio se stessi... Con questo credo di aver risposto a tutto... Se avessi bisogno di altre risposte basate su esperienze sono sempre qui... Ciao Niña

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  2. Sai Niña, penso che in ogni istituto ci siano delle distinzioni sociali.
    Lo penso, ma non lo credo.
    Non penso che nel liceo che frequento siano molte le persone che discriminano la gente per come si veste, o per la popolarità (perchè alla fine sono questi i motivi di discriminazione) e non penso di fare parte ne del giro "giusto", ne di quello degli sfigati.
    Penso, penso, penso, sai perchè mi limito a pensare? Perchè non le vedo concretamente queste cose, non le vedo al momento, ma non affermo di non averle mai viste.
    Distinzioni di tipo "sociale" all'interno degli istituti sono più frequenti forse alle scuole medie, o in quelle private. Alle medie si è più piccoli, più infantili, si da più importanza all'apparenza di una persona, alla scorza piuttosto che alla polpa, ed è probabile che ci siano persone (magari con problemi nel relazionarsi) che ne discriminano altre pur di sentirsi accettati.
    I ragazzi delle scuole private credono di essere superiori (non sempre, ovviamente) dei giovani che studiano nella scuola pubblica, sono quindi spesso piuttosto vanitosi e tendono a tenere lontane le persone che non si vestono firmate o non sono abbastanza popolari (nelle private, da quello che mi hanno raccontato alcuni amici, è più frequente la discriminazione per l'abbigliamento).
    Non generalizzo, naturalmente, ci sono eccezioni alla regola, ed eccezioni all'eccezione (eccezione al quadrato?).
    Nel mio istituto non vedo queste cose. Non le vedo perchè probabilmente non ne sono vittima.
    Sono sempre stato bravo con le parole, e questo fino ad ora mi ha reso la vita facile, perchè ho imparato ben presto che le persone si fanno condizionare facilmente dalle parole, e ho sfruttato la mia "abilità" per evitare persone sconvenienti, piuttosto che entrare a far parte del giro "giusto".
    Non fraintendermi, non giudico le persone da quello che sono esternamente (anche di carattere) e poi le scarto in base ai miei gusti, no, no, certo che no; dico solo che i "capi clan" ci sono in tutte le scuole, e più di una volta mi è capitato di averne a che fare.
    Cosa intendo dire? Dico che più di una volta mi si è presentata l'occasione di entrare nel giro giusto, più di una volta i "leader" hanno tentato di stringere amicizia con me, per la mia simpatia più che altro, e mai mi sono abbassato ai loro livelli, mai ho discriminato qualcuno solo per quello che sembra.
    Le mie parole nascondono un sottile velo di superiorità? No, non penso, non penso di voler diventare quello che non ho mai voluto essere, perciò non lo farò; ho sempre pensato che giudicare un libro dalla copertina sia sbagliato, ma ciò non vuol dire che un buon tomo rilegato non possa nascondere della muffa tra le pagine.
    Bisogna leggere le persone fino in fondo per capire quello che sono, mentre basta dare un occhiata all'indice per capire quello che vogliono essere.
    Con questo, Niña, intendo farti capire che, ovunque è presente una distinzione che scinde la folla in tanti piccoli gruppi, e per quanto mi riguarda, se sono costretto a stringere un alleanza, che sia buona o cattiva, per vincere le mie battaglie, preferisco combattere da solo.

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    1. Suns, cosa fa di un leader un leader? E cosa ti dava così fastidio in "loro" da decidere di non far parte del loro giro?

      Resto in ascolto.
      Niña

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    2. Un leader scolastico in fondo non ottiene il "potere" in modo tanto diverso dai moderni leader che governano il nostro paese.
      Con una votazione? Ovviamente no, ma cercando di ottenere la fiducia dei "cittadini".
      E se i politici promettono benefici al popolo, i futuri leader degli istituti cercano di apparire simpatici o, attraverso una politica di "terrore sistematico", cercano di farsi rispettare dagli altri.
      Spesso cercano di fare gli "spessi", i "pesanti" davanti agli altri, (un po' come fa il pavone, mostrando la ruota per apparire bello e forte davanti alla femmina) cercano di apparire duri, più duri di quello che sono in realtà.
      E' per questo che ho cercato di evitare il loro giro, Niña, perchè non tollero che una persona possa cambiare la propria essenza per ottenere il supporto della comunità.
      Nesli in una sua canzone ha detto "Quello che hai, prima o poi, dovrai dimostrarlo, non muore mai ciò che sei, non dimenticarlo."
      Cosa c'entra? Spesso mi piace collegare i miei ragionamenti al testo di una canzone, mi piace pensare che esista una frase giusta da dire per ogni evenienza, mi piace pensare che ogni nostra azione abbia una propria melodia.. mi piace pensare, tutto qua.
      E di conseguenza, penso che, per quanto una persona cerchi di apparire diversa da quello che è veramente, ci sarà sempre un occasione, o qualcuno, che li darà l'opportunità di tornare quello che era veramente.

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    3. Bella.

      Quello che scrivi è il miglior augurio che si possa fare a chiunque.
      Grazie

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  3. che noia non ti racconto il tempo che passo da sola, è troppo troppo; è che non riesco non so di cosa parlare, mi sembra tutto stupido quello che ho da dire; certo osservo, osservo molto: posso dirti che Cristiana si mette la gonna quando dobbiamo andare in palestra perché c'è Luca che la guarda (embè? fa bene...); ogni tanto mi sembra di stare al luna park, parco giochi: grotta del terrore. Tutto questo è bello, mi fa sentire forte, questa solitudine, il mio sguardo segreto... Avevo un amica, non ce l'ho più, l'ho persa credevo di andare incontro a nuove avventure invece... Niña tu parli di sfigati, il termine è offensivo, brutale senza fronzoli ma va dritto al nocciolo: chi è uno sfigato? io ora perché non so con chi parlare... sono sfigata, sciancata, mancante di una essenziale... che mi frega se è uno come Brad Pitt a dirmelo: lo sono quando lo so perché sono io a dirmelo. stamattina entro un'ora dopo, cercherò la mia amica di un tempo: c'è solo una cosa che posso fare senza essere petulante: chiederle scusa e attendere e continuare e stare attenta a non fare il medesimo sbaglio... che str**** lo dico solo perché son sola avessi altri non la cercherei: sono un disastro di egoismo ma non mi piango addosso sono così e mi piaccio... nessuno mi metterà i piedi in testa - ciao Niña, anche tu ti senti sola?

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  4. Senza un leader le persone sono allo sbando. Ma oggi facciamo gli ipocriti e parliamo di potere orizzontale. Ma è la stessa cosa di una piramide spalmata - fai solo più fatica a riconoscerlo. E se c'è un leader c'è un vice leader e un gregario e via giù giù fino al membro acefalo. Certo ciascuno può parlare, ma il gruppo ti fa capire quando sbagli e dopo un po' se continui a sbagliare impari a stare zitto. Brutale vero? Come in un formicaio o in un branco di leoni. Nessun problema, per chi vuole continuare a sentire le favole mentre viene manipolato c'è un sacco di fumo in giro. Meglio correre soli o stare contro la propria volontà al servizio di qualcuno? L'amicizia è un'altra cosa. Io non so cosa.

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